Non tutti i problemi si risolvono usando la logica. Ci sono, infatti, questioni e problemi che hanno bisogno del pensiero laterale creativo.
Quando si sogna i centri emotivi seguono regole diverse: la corteccia prefrontale razionale viene disattivata e lascia che i sogni infrangano le leggi della logica. Il talamo blocca i suoni e le sensazioni corporee in arrivo, l’amigdala sovraccarica i sogni di emozioni, la corteccia parietale disattiva il movimento fisico, mentre quella visiva comincia ad evocare immagini vivide, attingendo all’archivio di memoria visiva. Infine, l’ippocampo è attivo e comincia a rimescolare i ricordi per creare la base per i sogni.
Mentre dormiamo, quindi, il cervello spegne completamente la logica e improvvisa in modo creativo; per questo i sogni appaiono spesso strani e bizzarri.
È possibile che dopo una giornata o una serata passata ad imparare qualcosa di nuovo, gli sforzi diurni confluiscano nei sogni. Questa è un’abilità fondamentale per sviluppare nuove competenze. Ciò spiega il motivo per cui i bambini fanno tanto sonno REM: il loro mondo è pieno di novità, per cui il cervello che sogna deve fare gli straordinari per assimilarle. I sogni sono indubbiamente la fucina di creatività, fonte di musica e arte.
In uno studio, il 30% delle persone analizzate ha affermato di risolvere regolarmente i propri problemi nei sogni. Se poi abbiamo la fortuna di svegliarci durante la fase REM, sarà più facile per noi ricordare le nostre aspirazioni creative.
Alcuni personaggi famosi hanno utilizzato i sogni come fonte di ispirazione per le loro canzoni o opere d’arte. Paul McCartney ha sognato due delle sue più famose canzoni (Let it be e Yesterday), mentre Salvador Dalì aveva l’abitudine di mangiare ricci di mare con cioccolato fondente prima di coricarsi sperando di fare i sogni più bizzarri da replicare nei suoi dipinti.
Talvolta i sogni possono addirittura portare a vere e proprie scoperte scientifiche. È il caso del famoso chimico Dmitrij Mendeleev, il quale sognò la tavola periodica degli elementi chimici.
In conclusione, nonostante la connessione tra sogni e creatività sia ancora un campo di ricerca in evoluzione e i meccanismi esatti coinvolti non siano ancora completamente compresi, appare sempre più chiaro che il cervello, durante il sonno, lavori per associare e integrare informazioni in modi insoliti o inattesi, contribuendo alla formazione di nuove connessioni neurali.
Consiglio: tenete sempre a portata di mano, magari sul comodino, un diario dei sogni così da appuntarli quotidianamente per poi poterci riflettere durante il giorno e trarne ispirazione creativa.